La maggiorazione delle pensioni di invalidità
Un numero considerevole di persone si rivolgono allo sportello sociale di AIL ponendo domande circa la maggiorazione della pensione di invalidità civile e confidando di poterne avere diritto. Talvolta vi sono degli equivoci e dei fraintendimenti che possono generare aspettative infondate. In questo approfondimento tentiamo di fornire chiarimenti e anche qualche esempio utile a comprendere meglio come funziona la maggiorazione.
Per comprendere appieno questa disposizione può essere utile conoscerne le sua evoluzione nel tempo fin dal principio: nel 2022 una norma stabilì il principio che tutti gli anziani con più di 65 anni, 60 se invalidi, dovevano poter contare su un introito di almeno un milione di lire. Nel frattempo c’è stato il passaggio all’euro e l’impatto dell’inflazione ha portato nel 2024 l’importo del “vecchio” milione di lire a 735,05 euro.
Nel 2020 una sentenza della Corte Costituzionale e una legge di recepimento hanno stabilito che il principio originario dovesse valere anche per le pensioni di tutti gli invalidi totali, ciechi e sordi a prescindere dall’età. Pertanto dal 2020 l’incremento spetta dai 18 anni in poi. Vediamo allora in ordine quali sono le condizioni per vedersi aumentare la pensione da 333,33 euro a 735,05 euro.
La prima condizione per poter accedere alla maggiorazione è di percepire la pensione di invalidità civile totale.
Pertanto chi percepisce l’assegno per invalidità civile parziale è escluso dalla maggiorazione.
Anche chi percepisce solo l’indennità di accompagnamento e non la pensione (perché magari gode di un altro reddito o un’altra pensione da lavoro) non ha diritto alla maggiorazione.
La seconda condizione è quella reddituale personale. Questo è un aspetto un po’ più complesso da comprendere. Riprendiamo quanto detto più sopra: il principio base è che ogni invalido disponga di almeno 735,05 euro euro al mese il che corrisponde a 9.555,65 euro euro in un anno.
Nella sostanza lo Stato aggiunge quello che manca per arrivare a quella cifra.
Considerando che l’invalido totale percepisce già una pensione che in anno è di 4.333,29 euro, ne consegue che la maggiorazione copre al massimo la differenza e quindi 5.222,36 euro (che al mese fanno 401,72 euro euro).
Se oltre alla pensione di invalidità la persona percepisce altri introiti, la maggiorazione si abbassa fino ad azzerarsi, quando questi introiti in più fanno arrivare la sua situazione a 9.555,65 euro.
Facciamo qualche esempio.
Primo esempio: un invalido civile oltre alla sua pensione svolge una minima attività lavorativa che gli fa incassare 4.000 euro l’anno. I suoi introiti totali sono quindi: 4.333,29 euro (pensione) + 4.000 euro (lavoro occasionale); totale 8.333,29 euro. La sua maggiorazione annuale sarà di 1.222,36 euro (il che significa 94 euro al mese) cioè quello che gli manca per arrivare ai 9.555,65 euro.
Un secondo esempio: un invalido civile oltre alla sua pensione riceve una pensione di reversibilità di 500 euro al mese per un totale di 6.500 euro l’anno. I suoi introiti totali sono quindi: 4.333,29 euro (pensione) + 6.500 euro (reversibilità); totale 10.833,29 euro.
Non riceverà nessuna maggiorazione della pensione, perché supera già il limite 9.555,65 euro.
Nella sostanza la maggiorazione completa la riceve solo chi, salvo la pensione di invalidità, è completamente privo di introiti. Sono quindi incluse proprio tutte le somme, anche quelle esenti da IRPEF (esclusa la sola indennità di accompagnamento eventuale). Anche una minima somma contribuisce a far diminuire l’importo della maggiorazione.
Veniamo alla terza condizione che entra in gioco solo quando la persona invalida è coniugata e se con i propri redditi rientrerebbe nella concessione della maggiorazione.
In questo caso si fa la somma dei redditi e introiti di entrambi i coniugi. Questa non deve comunque superare i 16.502,98 euro.
Supponiamo ad esempio che l’invalido disponga della sola pensione (4.333,29 euro) e che la moglie abbia un reddito o una pensione di 13.000 euro l’anno, egli non avrà comunque diritto a nessuna maggiorazione.
Attenzione: supponiamo, al contrario, che la moglie sia totalmente priva di redditi, e che l’invalido conti su pensione e altri introiti per un totale di 10.000 euro, egli non avrà comunque diritto a nessuna maggiorazione, perché non rientra nella seconda condizione (limite dei 9.555,65 euro).
Come fare?
Generalmente INPS eroga la maggiorazione in automatico assieme alla pensione di invalidità civile. Se non si riceve la maggiorazione possono esserci due spiegazioni: o non ne ha diritto (il motivo largamente più frequente), oppure INPS non ha effettuato i conteggi corretti. In questo caso è utile rivolgersi ad un patronato sindacale e chiedere il ricalcolo che tecnicamente si chiama “ricostituzione reddituale”.
Successivamente, a valle delle sue verifiche, INPS eroga o meno, o modifica la maggiorazione.
Bisogna anche ricordare che se si modifica la propria situazione reddituale (esempio nuovo contributo, nuova pensione, nuovo lavoro), va fatta una comunicazione a INPS affinché non continui ad erogare la maggiorazione che non spetta di cui poi successivamente verrebbe richiesta la restituzione.
In sintesi
Per comprendere se abbiamo o meno diritto alla maggiorazione (completa o parziale) dobbiamo porci alcune semplici domande:
- Sono invalido civile e percepisco già la pensione di invalidità civile?
Sì: allora passo alla seconda domanda
No: allora non ho diritto nemmeno alla maggiorazione
- Oltre alla pensione di invalidità percepisco qualche altro introito di qualsiasi tipo (esclusa l’eventuale indennità di accompagnamento)?
No: allora se sono coniugato passo all’ultima domanda. Se non sono coniugato ne ho invece diritto.
Sì: allora passo alla terza domanda
- Gli introiti ulteriori alla pensione di invalidità sono inferiori a 5.222,36 euro?
No: allora non ho diritto alla maggiorazione
Sì: allora avrei diritto ad una parte di maggiorazione ma devo passare all’ultima domanda se sono coniugato.
- Sono sposato e la somma degli introiti con il coniuge (inclusa la pensione) sono superiori a 16.502,98 euro?
No: allora ho diritto alla maggiorazione se ho risposto “sì” alle domande precedenti.
Sì: allora non ho diritto alla maggiorazione.
Le fonti
– Sentenza della Corte Costituzionale 152/2020 e decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (articolo 15), hanno esteso le maggiorazioni alle pensioni degli invalidi civili totali, oltre che ciechi e dei sordi.
– Circolare INPS 107 del 23 settembre 2020 e Messaggio del 28 ottobre 2020, n. 3960, dettano indicazioni operative sulle maggiorazioni.
ve sulle maggiorazioni.